Grazie all’azione sinergica delle Associazioni Onda Ligure Consumo&Ambiente e
Assoutenti, in collaborazione con il Comitato “ Acqua Cara Bolletta”, l’emergenza “ acqua
salata “ nel Comune di Andora sembra entrare nell’agenda delle Istituzioni come argomento primario all’ordine del giorno, anche se a distanza di cinque mesi, durante i quali gli andoresi
hanno sofferto una situazione insostenibile nelle ordinarie attività giornaliere.
A fronte del silenzio assordante da parte del gestore idrico Rivieracqua, le Associazioni ,
infatti, hanno affidato alla lettera del 02 novembre inviata , al Comune di Andora , alla
Regione Liguria e al Prefetto di Savona, la richiesta di una pianificazione emergenziale di
interventi, come richiede il Codice sulla Protezione Civile nel caso di deficit idrico.
La Regione Liguria ha ascoltato il grido di prostrazione degli Andoresi, decidendo, di
concerto con gli altri soggetti istituzionali coinvolti, di affidare all’Università di Firenze il
compito di studiare possibili soluzioni rapide e alternative rispetto a quelle prospettate con il
“ masterplan” del Roja per tamponare la situazione emergenziale, nonché di incaricare il
medesimo Ente di eseguire l’analisi della rete acquedottistica e dei pozzi presenti sul
territorio comunale.
Quanto si è verificato con la levata di scudi di tanti Andoresi, è straordinario e costituisce il
tipico esempio di “ politica trasversale “ , tanto invocata dal compianto Stefano Rodotà in
merito alla difesa dei “ beni Comuni”.